Il progetto INTEGRURAL (Formazione la resilienza rurale in Europa) è prima di tutto una visione: la possibilità di un mondo eco-sostenibile che per scagliare la freccia in avanti tende la corda dell’arco verso il passato.
Verso la prima rivoluzione umana che in realtà non si è mai fermata, un passato che non è mai passato del tutto, ovvero la rivoluzione agricola.
Il progetto INTEGRURAL nell’estate 2022 ha fatto tappa nella cittadella francese di Clermont-Ferrand, nella regione di Auvergne Rhône-Alpes. Clermont-Ferrand è tra l’altro sede di un attivissimo polo universitario all’avanguardia, lo IADT (Institut d’Auvergne du Développement des Territoires).Il progetto INTEGRURAL vede la partecipazione di più partner e professionalità, combinando un netowork di imprenditori agricoli, professori universitari, municipalità rurali, laboratori sociali, esperti digitali e ricercatori a livello europeo, da Portogallo, Spagna, Francia, Italia e Grecia.
foto di Francesco Pacifici
Noi di Polygonal non abbiamo mancato anche questa volta di esportare ed importare la propria partecipazione, proponendoci l’obiettivo di formare giovani interessati alla resilienza rurale e ridistribuire le competenze sul territorio.
INTEGRURAL è un progetto basato sullo scambio di conoscenze, competenze e know-how in ambito agricolo e rurale, che percorre principalmente due binari.
Il primo: la riscoperta delle forti potenzialità occupazionali ancora insite nella coltivazione della terra e nella pastorizia (una su tutte la visita al centro di produzione e distribuzione di latticini di Saint Nectaire a 1100 metri d’altezza pensato dal pascolo delle mucche alla produzione di biogas, o ancora i siti di Champaix e Murols con le loro produzioni tipiche di formaggi).
Il secondo: il recupero e la valorizzazione di centri rurali che hanno subito uno spopolamento nel corso degli ultimi decenni, ma che rappresentano un’alternativa di sviluppo eco-sostenibile alla sovrappopolazione dei grandi centri urbani (ne è un esempio la visita in un quartiere rurale sviluppato di recente tenendo in debita considerazione l’ottica ecologica, dai materiali usati al risparmio energetico all’orientamento degli edifici, agli orti intorno alle case).
foto di Francesco Pacifici
In altre parole, puntare sulla resilienza rurale vuol dire puntare sul futuro. Un futuro che viene da lontano, dalle radici degli alberi dei paesaggi che abbiamo attraversato, e fors’anche dai profondi recessi di madre terra: basti pensare che proprio nei pressi di Clermont-Ferrand v’è il sito UNESCO Chaîne des Puys – Faglia di Limagne, ovvero un complesso di 80 vulcani che circonda un altopiano maestoso e unico sito al mondo dove è possibile comprendere il movimento delle faglie tettoniche.
Ed è proprio lì, in questa faglia semovente tra passato e futuro, che si colloca il nostro vulcano di idee, di voglia di fare, di partecipazione. Un motivo in più, tra l’altro, per essere cittadini europei consapevoli dell’importanza degli scambi culturali e del valore della propria cittadinanza.