Si è tenuta sabato 10 settembre la presentazione del libro di Marco Omizzolo, dal titolo Per motivi di giustizia. Oltre all’autore, era presente anche il Segretario della CGIL Frosinone – Latina, Giovanni Gioia. Svoltasi nella corte della Biblioteca Elio Filippo Accrocca di Cori (attualmente gestita dall’Associazione di Promozione Sociale Polygonal) la presentazione del libro è stata un momento di riflessione su una delle piaghe dei nostri tempi: il caporalato. Il libro di Omizzolo, infatti, è un viaggio tra le storie dei braccianti che si ribellano alla schiavitù delle agromafie e del caporalato, espressione di un’Italia che non si arrende, nonostante il razzismo, il lavoro forzato, le mafie e i Decreti sicurezza. Conoscere le storie e i drammi di chi è stato massacrato dal datore di lavoro (reo di aver chiesto una mascherina e un’autocertificazione per lavorare), di chi si è suicidato perché ingannato da una legge dello Stato che avrebbe dovuto aiutarlo, delle donne costrette a subire ogni genere di sopraffazione e molte altre vicende, significa prendere coscienza e consapevolezza di quel mondo lavorativo sommerso, dove i diritti non esistono ma che permette a tante aziende (anche dell’Agro pontino) agricole di fare profitti sulla pelle degli emarginati, casomai presentandosi alla clientela come eticamente pulite e nel pieno della legalità. Una realtà ben descritta anche da Giovanni Gioia, Segretario della CGIL Frosinone Latina, Sindacato che – insieme a Omizzolo e a tanti altri – negli anni ha lavorato affinché i lavoratori vittime del caporalato potessero alzare la testa e far valere i loro diritti. Processo che da qualche tempo si è effettivamente avviato, con scioperi, occupazioni delle aziende agricole e manifestazioni di piazza. Sabato, dunque, si è data ulteriore luce ad un tema che, fino a qualche anno fa, era considerato marginale e pienamente sotto controllo. Le tragiche vicende di molti braccianti agricoli e di lavoratori di altri settori hanno però dimostrato il contrario. E oggi, pare che cominci ad esserci, finalmente, piena coscienza del fenomeno.